Si ha spesso la tendenza di porre in antitesi musica popolare e musica cosiddetta “colta” eppure sono innumerevoli i compositori che in ogni epoca hanno attinto in varia forma e si sono ispirati alla musica folk lorica. Da Bach a Brahms, da Bàrtok a Berio, nessuno tra questi ha mai considerato di rango inferiore una certa produzione musicale, tutt’altro. Ecco dunque che il concerto “Popolare, vicino o lontano?” in programma sabato 12 novembre 2016 al Museo Tornielli di Ameno (NO), organizzato dall’associazione Xenia in collaborazione con l’Associazione Culturale Asilo Bianco, prova a tracciare un percorso musicale che metta in luce come il confine tra generi musicali sia sottile, talvolta impercettibile, di come le “etichette” possano essere fuorvianti e di come la musica sia soprattutto e semplicemente messaggio. Protagonisti di questa avventura saranno gli archi, in particolare il violino eclettico di Eilís Cranitch, musicista irlandese che dopo la laurea nel suo paese, si è perfezionata a lungo in Italia, a Santa Cecilia e all’Accademia Chigiana, dedicandosi successivamente a progetti di musica contemporanea tra i quali la fondazione dello Xenia Ensemble. Al quartetto appartiene anche il violoncello di Claudio Pasceri, artista colto e sensibile, perfezionatosi a Cremona e Salisburgo, che ha ideato l’itinerario artistico della serata nella convinzione che non esiste differenza di giudizio tra i vari generi musicali ma solamente tra musica bella e musica brutta. Il programma presenta il tema della danza tradizionale cinquecentesca con la Sarabanda dalle Suite di Bach per arrivare alla Siciliana di Werner Henze, ballo popolare che si allontana dalle sue origini per diventare solo strumentale. L’elemento popolare caratterizza anche la composizione Musings dell’autrice irlandese Eibhlis Farrell mentre l’ultima creazione della compositrice romana Silvia Colasanti, Lamento, dispiega sonorità arcaiche e arabeschi lontani, a evocazione di antiche suggestioni. Al movimento si richiama anche Luce di Lamberto Curtoni, che è stato concepito come una sorta di partitura coreografica: movimenti, talvolta circolari e in moto perpetuo. Un chiaro lavoro di virtuosismo per l’interprete è anche Glissées del coreano Isang Yun il cui titolo stesso richiama utilizzo del glissando (dal francese glisser, "slittare, scivolare") che consiste nell'innalzamento o nell'abbassamento costante e progressivo dell'altezza di un suono, ovvero dello scivolamento sulle corde delle mani del violoncellista. Con Luciano Berio si indaga il confine tra musica e parola. Il brano Le mots sont allée è un recitativo più che un brano di musica. Il Canto Antico di Giulio Castagnoli richiama sonorità distanti nel tempo, quasi ancestrali. Con Bohuslav Martinů, Béla Bartok e Ghedini abbiamo musiche di confine tra un certo intellettualismo e una resa timbrica assai vicina alla musica popolare.
IL PROGRAMMA
Eilís Cranitch, violino
Claudio Pasceri, violoncello
Johann Sebastian Bach (1685-1750) Sarabande da I, II, V Suites per cello solo (1717 –20 )
Werner Henze (1926-2012) Siciliana per violoncello solo (2009)
Béla Bartok (1881 - 1945) Dai 44 Duetti per due violini (1931), versione per violino e cello
Eibhlis Farrell (1953) Musings for solo violin (1982)
Isang Yun Glissées per violoncello solo (1970)
Bohuslav Martinů (1890 –1959) Dal Duo per violino e violoncello (1922)
Giulio Castagnoli (1958) Canto Antico per violino solo (2009)
Silvia Colasanti (1975) Lamento per violoncello solo (2006)
Niccolò Ghedini (1959) Dai 5 Canoni per violino e violoncello (1964)
Luciano Berio (1925-2003) Les mots sont allés per violoncello solo (1979)
Salvatore Sciarrino (1947) Ai limiti della notte per violoncello solo (1979)
Lamberto Curtoni (1987) Luce (2015)
GLI INTERPRETI
Eilís Cranitch, nata a Cork (Irlanda), dopo aver conseguito la laurea B.Mus ed il Master M.A. in musicologia presso l’Università di Cork, ha affinato lo studio del violino in Italia, al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma. Arrigo Pelliccia e Riccardo Brengola dell’Accademia Chigiana l’hanno accompagnata nel suo percorso di perfezionamento. Ha suonato con numerosi gruppi da camera tra cui “I Solisti Aquilani” con i quali si è esibita in qualità di solista in Europa e America.
A Torino, città dove vive dal 1990, ha fondato con tre altre musiciste l’ Ensemble Xenia con il quale suona in Italia e all’estero. Suona con l’Hilliard Ensemble in un programma dedicato al compositore estone Arvo Pärt. Insegna quartetto all’Accademia Musicale Torinese . È presidente dell’Associazione Ensemble Xenia.
Claudio Pasceri, torinese, inizia lo studio del violoncello sotto la guida di Renzo Brancaleon presso il Conservatorio di Torino. Si perfeziona all’Accademia Stauffer di Cremona con Rocco Filippini ed al Mozarteum di Salisburgo con Julius Berger. Si è esibito presso Tonhalle di Zurigo, Teatro Olimpico di Vicenza, Mak e Lockenhausmusikfest a Vienna, Unione Musicale di Torino, Schleswigholstein Festival, Tully Hall Lincoln Center di New York, Parco della Musica a Roma, Festival delle Nazioni di Città di Castello. Il repertorio solistico comprende concerti di Vivaldi fino a opere di Schnittke, in esecuzioni con orchestre come l’Orchestre de Chambre de Toulouse, l’Arpeggione Kammerorchester. Ha collaborato con Salvatore Accardo, Pavel Gililov, Dora Schwarzberg, Bruno Giuranna, Rohan De Saram, Rocco Filippini, Gilles Apap. Insegna violoncello presso l’Accademia di Musica di Pinerolo. Dal 2014 è “artiste associé” e garantisce la direzione artistica del “Festival de Musique de Conques”, Francia.
Ingresso libero
Sede Spettacolo:
Associazione Culturale Asilo Bianco, Museo Tornielli, Piazza Marconi,1 – Ameno (No)